Palazzo Besso
La storia di Palazzo Besso è complessa, con varie fasi edilizie e numerosi proprietari.
L’edificio sorge sui resti delle Terme di Agrippa in una zona di Roma di particolare rilievo storico e monumentale. In epoca medievale quest’area, chiamata Calcararia dalle fornaci in cui i marmi antichi venivano trasformati in calce, vide una crescente ripresa edilizia con il sorgere di chiese e successivamente residenze nobiliari, alcune delle quali, come Palazzo Besso, lungo il tracciato della processione del papa dal Vaticano al Laterano (via Papalis).
Palazzo Besso si presenta oggi con un prospetto unitario ed organico in stile Umbertino, ma con una struttura derivante dall’accorpamento, sviluppatosi nel tempo, di più corpi di fabbrica intorno a quattro cortili. Si ha notizie della presenza nel sito delle case dei Rustici sin dal secolo XV. Alla fine del Cinquecento ai Rustici subentrarono come proprietari del palazzo i Vestri. Agli inizi del Seicento il palazzo fu acquistato dal cardinale Ottavio Paravicini che lo fece ingrandire dall'architetto Domenico Paganelli. Poi passò ai Gallo, agli Olgiati ed infine agli Strozzi.
Palazzo Besso nei primi anni del '900
Palazzo Besso - interventi di demolizione (fine '800)
Dopo gli Strozzi, proprietari del palazzo per più di 200 anni, i nuovi proprietari del palazzo, il Municipio di Roma nel 1882, e successivamente la Banca Tiberina nel 1884, lo trasformarono con importanti lavori di demolizione e ricostruzione che terminarono nel 1886.
Le due fotografie di fine Ottocento, scattate proprio nel momento degli interventi di demolizione, documentano la prima, all’interno del cortile principale, la presenza di un loggiato a due ordini sovrapposti con arcate intervallate da colonne ioniche al piano inferiore e colonne composite al piano superiore ed una monumentale fontana in stile tardo-manierista, e la seconda, la porzione del palazzo tagliata per la realizzazione di Corso Vittorio Emanuele II.
Nel 1900 la proprietà del Palazzo passò alla Banca d’Italia.
Marco Besso nel 1905 acquistò l’intero immobile ed al primo piano, dove restano le vestigia storiche più significative creò la sua biblioteca e vi abitò con la famiglia. Nel 1918 poi, per suo volere, la sua casa divenne la sede delle Fondazioni Marco ed Ernesta Besso.
Palazzo Besso - porzione di palazzo per la realizzazione di Corso Vittorio Emanuele II (fine '800)
Il palazzo oggi, con la nuova ridefinizione delle facciate di fine Ottocento, conserva comunque una nobiltà di linee e di decorazioni negli ornati dei portali, delle finestre e dei cornicioni, tale da costituire un’elegante quinta architettonica rispetto ai resti archeologici dell’Area Sacra di Largo Torre Argentina, riportati successivamente alla luce alla fine degli anni Venti del Novecento.
Le facciate del palazzo trovano unità nella semplicità dei materiali tipici della tradizione romana, il travertino, l’intonaco e lo stucco, mentre la gerarchizzazione delle finestre tra il primo piano nobile ed i tre superiori contribuisce a conferirgli una certa monumentale severità, che risulta però alleggerita dalle aperture delle antiche botteghe al piano terra, e dal cornicione superiore fortemente aggettante.
Palazzo Besso
Palazzo Besso ► cronologia: sintesi
1400: I primi proprietari sono i Rustici; si ha notizia da Flavio Biondo della loro presenza nell’area dell’attuale Palazzo Besso, poi subentrano i Vestri
1606 - 1620: Il cardinale Ottavio Paravicini amplia il palazzo e decora la Galleria Nuova - attuale Sala del Consiglio - con il fregio di Tarquinio Ligustri
1620: Il cardinale Antonio Maria Gallo è proprietario solo per pochi mesi ma poi il palazzo è acquistato dal banchiere Settimio Olgiati che commissiona a Carlo Maderno il portale di fronte alla Chiesa delle Stimmate
1649 - 1882: Gli Strozzi, la celebre casata fiorentina, affittuari dal 1636 al 1648, divenuti proprietari, lo ampliano e decorano con affreschi e marmi preziosi gli interni dove espongono le importanti collezioni di famiglia
1882: Il Municipio di Roma demolisce una porzione del Palazzo per la realizzazione di Corso Vittorio Emanuele II
1884: la Banca Tiberina lo ristruttura sopraelevandolo di due piani
1900 - 1905 : La proprietà passa alla Banca Nazionale del Regno
1905: Marco Besso acquista l'intero palazzo
1918: è l'anno in cui Marco Besso crea la Fondazione intitolata a Suo nome